Dopo 18 mesi di lavoro e 17 ore non stop di negoziato intenso, abbiamo trovato l’accordo con il Consiglio sulle 4 direttive del pacchetto di norme sull’economia circolare.
E’ stata una maratona abbastanza estenuante, ma che ha posto solide basi per un nuovo sviluppo economico e sociale a livello europeo. Un nuovo paradigma, finalmente sostenibile.
Per la prima volta, infatti, gli stati membri dell’Unione europea saranno obbligati a seguire misure univoche e condivise sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti. Un piano ambizioso, con dei paletti chiari e inequivocabili.
Come quello che rafforza le misure di prevenzione sulla produzione di rifiuti ed estende gli obblighi di raccolta separata ai rifiuti organici, tessili e pericolosi e fissa al 10% la quota massima che potrà essere smaltita in discarica entro il 2035.
Il pacchetto, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, prevede inoltre una riduzione del 50% degli sprechi alimentari e il raggiungimento della soglia del 65% di riciclaggio da parte di tutti gli stati membri.
Una battaglia che renderà l’economia dell’Unione europea, tra le più virtuose del mondo. Una battaglia che, da relatrice del provvedimento, mi ha reso orgogliosa del mio lavoro.